“M’Illumino di Meno” – la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili – è un’iniziativa nazionale nata nel 2005 da un’idea di Rai Radio2 con la trasmissione Caterpillar, con l’obiettivo di diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse. L’edizione di quest’anno, in particolare, aveva come tema la moda sostenibile e l’impatto ambientale del settore tessile.

Pardgroup e la sostenibilità:
Un tema che sicuramente sentiamo molto vicino in quanto Pardgroup, lavorando con i più importanti brand della moda a livello mondiale, è parte stessa della filiera. L’impegno costante nella riduzione dell’impatto ambientale e sociale è un valore chiave per Pardgroup, che integra la sostenibilità in ogni decisione strategica. Non solo, negli anni abbiamo organizzato tante iniziative in ottica di sostenibilità, collaborando con clienti e associazioni di volontariato per progetti di upcycling e riduzione degli sprechi.
L’evento in collaborazione con HUMANA:
Ecco perché, in occasione di “M’Illumino di Meno” abbiamo deciso di organizzare in collaborazione con HUMANA, un evento speciale che ha coinvolto tutti i dipendenti della nostra sede italiana.

Mercoledì 19 febbraio, abbiamo avuto il piacere di ospitare presso i nostri uffici di Milano Alfio Fontana, Corporate Partnership & CSR Manager della Onlus Humana People to People. L’incontro – che si è svolto al lume di candela per entrare ancora di più nello spirito di “M’Illumino di Meno” – è stato aperto da Alice Errandi, Responsabile Ufficio Compliace, Quality & Sustainability di Pardgroup che ha condiviso numeri molto interessanti relativi alla filiera della moda.


Ogni anno, infatti, si producono ben 100 miliardi di capi di abbigliamento e 23 miliardi di scarpe – di cui il 20% rimane invenduto. Il ciclo vita medio di un capo è di 7 utilizzi e il 70% dei tessuti è fatto di plastica che impiega fino a 400 anni per degradarsi. E non solo, in Europa scartiamo 5,8 milioni di tonnellate di vestiti all’anno – 11 kg a persona!
“Molti dei capi invenduti lasciano l’Europa e finiscono in discariche dall’altra parte del mondo, in Africa, Asia, Sud America, creando problemi ambientali e sociali enormi. Esistono veri e propri cimiteri del fast fashion, montagne di vestiti scartati che stanno modificando il paesaggio e mettendo a rischio la salute delle comunità locali. La sovrapproduzione e il sovraconsumo sono sicuramente problemi complessi, che richiedono soluzioni globali. Ma noi, nel nostro piccolo, possiamo fare la differenza. Prima di tutto, acquisire consapevolezza, e poi, fare scelte più responsabili.” – ha affermato Alice Errandi durante il suo intervento.
Alfio Fontana ha poi approfondito il valore sociale ed ecologico del riuso degli abiti, raccontando l’impegno di HUMANA nel mondo e sottolineando l’importanza di ridurre gli sprechi, diminuire le emissioni e promuovere un consumo più responsabile.



Un’azione concreta per ridurre, nel nostro piccolo, l’impatto ambientale della moda:
L’evento ha rappresentato anche l’occasione per lanciare una raccolta di abiti aziendale in collaborazione con HUMANA, per offrire a tutti i dipendenti di Pardgroup l’opportunità di un’azione concreta. Per quattro settimane, i dipendenti potranno lasciare i propri abiti inutilizzati presso degli Ecobox installati su ogni piano dell’azienda. I capi raccolti sono stati destinati al riuso e al riciclo, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale della moda.

L’incontro si è concluso con un aperitivo, offrendo un momento di convivialità e riflessione condivisa.
L’impegno di Pardgroup nella riduzione dell’impatto ambientale è da sempre un valore fondamentale, integrato in ogni scelta strategica. La partecipazione a iniziative di questo tipo sottolinea ulteriormente la dedizione dell’azienda alla sostenibilità e alla promozione di pratiche green, coinvolgendo attivamente i dipendenti in progetti concreti e di significativo impatto.









